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al testo di Franca Alaimo
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Me lo hanno somministrato in pillole di saggezza banale: mi hanno detto che è onnipotente immenso e onnipresente e però lo chiudevano a chiave dentro un angusto ciborio come per paura che Dio fuggisse via come un ergastolano. Ma io no, non ci ho mai creduto. Giravo attorno a me stessa con le braccia aperte e lo toccavo nell’aria e gli baciavo i piedi di vento che passeggiavano nel mondo. Gli parlavo della gioia d’essere viva e lo sentivo gorgheggiare tra gli alberi. Io, io dicevo, anzi noi, noi, e tutto tutto questo che non finisce mai. Cadevo sotto l’ombra del nocciolo: la sua ombra mi copriva piano. Qualche volta mi addormentavo e lo sognavo ed era un sogno bello di quelli che ti svegli e ridi a tutto ciò che vedi.
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